Riferimenti

Riferimenti del Master


Il nome del Master, Eco-Polis, sintetizza l’obiettivo culturale, scientifico e didattico di coniugare le dimensioni dell’economia e dell’ecologia con quelle del territorio e della città, dell’ambiente, del paesaggio e dunque delle comunità che lo vivono. La visione strategica di Eco-Polis è orientata a fornire gli strumenti per perseguire uno sviluppo economico, sociale e spaziale ecologicamente orientato e democraticamente partecipato. 

Permettere alle comunità locali il governo dei processi, la formulazione delle politiche e dei progetti, la valutazioni di quali tecnologie scegliere e finanziare, realizzare eventi e azioni culturali concrete rappresentano il modo con cui Eco-Polis interpreta il movimento e il modello Smart City. 

Gli approcci più innovativi applicati allo sviluppo urbano e del territorio oggi esistenti vengono declinati attraverso tre macro filoni:
  • 1. le smart city, ossia le città intelligenti, tecnologiche e ambientalmente sostenibili;
  • 2. la urban creativity, che tiene conto dell’importanza della cultura e della conoscenza;
  • 3. lo sviluppo locale collaborativo, che approfondisce gli aspetti relativi al benessere, alla solidarietà e alla condivisione 

L’idea è che le città e i territori del futuro debbano essere al tempo stesso smart (quindi intelligenti e sostenibili ambientalmente), creativi (culturalmente avanzati e capaci di rispondere in modo innovativo alle sfide presenti) e collaborativi (basati sulla solidarietà e sulla condivisione delle esperienze e dei progetti).


1. Perché Smart City?

Smart City è una definizione recente e ancora in via di precisazione. Il movimento di città, stati, imprese, tecnici e cittadini che, da alcuni anni, stanno lavorando sugli obiettivi di Smart City, è in crescita in tutto il mondo. Smart City è e sarà uno degli obiettivi centrali, nel prossimo futuro, per centrare l’obiettivo principale della sostenibilità e quello della qualità della vita. Le Nazioni Unite prevedono, infatti, che il 75% della popolazione mondiale vivrà in una città entro la fine del secolo. Una città che è un insieme di sistemi (abitativo, produttivo, mobilità, comunicazione, servizi e cultura, ambiente, sicurezza, salute, energia) per il cui funzionamento è sempre più necessaria una rete di interazione, di connessione e di scambio, con flussi reciproci di informazioni all’interno dei quali il cittadino è protagonista attivo. Questo è ciò che si intende principalmente per Smart City ed è il motivo per cui Smart City assume una rilevanza centrale negli sforzi verso la sostenibilità perché o la città diventerà sostenibile o la qualità dell’ambiente e della vita saranno destinati a peggiorare per tutti. 
Smart City è un enorme campo di applicazione per le istituzioni pubbliche, per le imprese, le università e le professioni, con un potenziale di occupazione e lavoro, in tutti i paesi del mondo, in continua crescita. 
Ma Smart City è anche un campo di innovazione anche concettuale ancora tutto da scoprire: dalle tecnologie più avanzate e le politiche industriali delle reti per arrivare al concetto di “‘Enabling City”’, di città abile, abilitata, capace, ma anche abilitante rispetto ai propri cittadini. Si tratta di un approccio che implica un ruolo determinante della governance verticale e orizzontale (open governance), della partecipazione dei cittadini come innovazione sociale, per avere città più inclusive, eque, innovative, accessibili e interattive. Dunque sostenibili. Ma anche creative, perché la Smart City ha bisogno della Smart People per avere sostanza ed essere realizzata. 

Contenuti
  • 1.1 Modulo città intelligenti 
  • 1.2 Modulo Progettazione ecologica
  • 1.3 Modulo Green Economy


2. Perché Urban Creativity?

L’Italia è stato uno dei paesi dove si è sviluppata nei secoli la più avanzata cultura urbana ed è stato uno dei paesi più creativi nel corso della storia. Oggi questa creatività si è appannata, ma resta ampia la predisposizione culturale alla creatività. 
Negli ultimi 30 anni le città italiane hanno promosso politiche culturali prevalentemente orientate al consumo di cultura (mostre, rassegne, teatro, musica). Negli ultimi quindici anni le città italiane hanno sviluppato, prima di quelle di altri paesi, una delle più fiorenti nicchie di creatività legate agli eventi e al turismo culturale: i festival urbani come momento di consumo culturale aperto a larghi strati della popolazione. 
Oggi è il momento di investire maggiormente nella costruzione di competenze nel campo della produzione culturale. La sfida della creatività urbana è quindi diretta a: 


  • - ampliare l’offerta di cultura per i cittadini, favorendo socializzazione e partecipazione;
  • - ampliare le potenzialità del turismo culturale, che – è bene sottolinearlo – è una delle nicchie principali del settore turistico italiano;  
  • - ampliare le occasioni di lavoro creativo, in una fase storica di contrazione delle forme tradizionali di impiego;
  • - influire in maniera determinante sui livelli di qualità della vita della comunità. 

Nello stesso tempo il tema della creatività urbana si è reso sempre più complesso ed ampio. Dal filone culturale hanno preso l’avvio nuove esperienze che considerano la creatività non più come un aspetto ad appannaggio di un ristretto gruppo di persone ma come una pratica da sviluppare costantemente e da condividere. La città creativa viene dunque intesa come la città in cui si creano le condizioni perché ciascun cittadino possa esprimere al meglio le proprie potenzialità e siano favoriti i processi di innovazione sociale, in cui cioè si sviluppano “New ideas that meet unmet needs”. 
Il Master valorizza questo approccio, approfondendo i concetti e i percorsi progettuali che facilitano la formazione di una “atmosfera creativa”, considerando gli aspetti particolari dei contesti sociali in cui si opera, diffondendo le esperienze di innovazione sociale nella costruzione di relazioni tra i diversi attori (soggetti pubblici, organizzazioni non profit, fondazioni, imprese, università e centri di ricerca e formazione, gruppi di cittadinanza attivi, ecc.) 

Contenuti 
  • 2.1 Modulo Cultura, Heritage e produzione creativa
  • 2.2 Modulo Urban Regeneration
  • 2.3 Modulo Strategic Spatial Planning


3. Perché Local Collaborative Development?

Il Master Eco Polis approfondisce da anni i temi dello sviluppo locale, basato su fattori e relazioni che hanno sul luogo, sulla comunità, sul territorio locale il loro punto di forza. Il concetto, che nel corso degli ultimi 15 anni ha rappresentato un importante paradigma per coniugare le dimensioni del globale e del locale, si arricchisce oggi di nuove connotazioni legate alla nascita ed allo sviluppo di una “società del noi”, maggiormente collaborativa. Da un lato la crisi economica, che ha rimesso in discussione il modello di individualismo economico, dall’altro l’economia della conoscenza con la conseguente rivoluzione della rete, hanno fatto emergere e moltiplicare pratiche ed esperienze di produzione di beni e servizi dal basso, attraverso modalità innovative e condivise di realizzazione, comunicazione, organizzazione e azione, facilitando la messa in pratica di progetti di innovazione sociale (spazi di co-working, hub creativi, gruppo di acquisti solidali, car sharing , autocostruzione, sistemi open source, ecc.). Le esperienze delle collaborative cities, di sharing economy, di economia di comunità, di cooperazione, considerano la condivisione come una nuova categoria di azione, necessaria non solo in quanto più giusta e solidale, ma anche più efficace nel rispondere alle sfide recenti. Il modulo, oltre ai tradizionali riferimenti dello sviluppo locale, approfondisce dunque i più recenti studi, approcci, pratiche e temi non convenzionali fondati sul paradigma collettivo (benessere e felicità pubblica; beni comuni; economia solidale).

Contenuti 
  • - 3.1 Modulo sviluppo economico locale 
  • - 3.2 Modulo Collaborative Cities and regions 
  • - 3.3 Modulo governance e gestione dei beni comuni


4.0 Perché Smart City, e Urban Creativity and Local Collaborative Development?

Perché riteniamo che la sostenibilità non possa essere ottenuta solo attraverso lo sviluppo tecnologico e l’applicazione delle cosiddette B.A.T. (Best Available Technologies).  
Perché, a differenza di alcuni guru della comunicazione tecnologica, siamo convinti che convincersi e convincere che le tecnologie risolveranno qualsiasi problema e quindi anche la crisi ambientale, il Climate Change e la scarsità delle risorse naturali, è infantile e irresponsabile. 
Le tecnologie sono fondamentali e preziose, ma non sarà la loro implementazione a consentire la vittoria nel lungo cammino verso la sostenibilità e le sfide dell’equità sociale, dell’accesso e della qualità della vita. 
Le tecnologie, senza l’ausilio della creatività, della cultura, e della partecipazione, della condivisione e della solidarietà, sono sterili o possono addirittura diventare controproducenti, specialmente in un contesto complesso e pieno di criticità come la città. 
La creatività urbana e la rilevanza delle politiche culturali permettono di immaginare formule e forme sempre nuove di intelligenza urbana, che sono determinanti in termini di sostenibilità tanto quanto le Smart Grid o le soluzioni più sofisticate e tecnologicamente avanzate di trasporto collettivo pubblico. 
Queste nuove forme di intelligenza urbana sono interessanti nella misura in cui sono accessibili al maggior numero di persone, sono eque e solidali. Le diverse esperienze, cui il Master vuole dare un’opportuna rilevanza considerano quindi anche in quale misura questi progetti sono condivisi; sia nella progettazione che nell’utilizzazione finale..  


4.5 Perché Ferrara per un Master in Smart City, Urban Creativity and Local collaborative Development?

Perché Ferrara è una delle città italiane con i più alti livelli di qualità della vita, con una delle offerte culturali più ricche e sofisticate d’Europa e un turismo culturale costantemente in ascesa, grazie al patrimonio storico, tangibile e intangibile, e al modo esemplare con cui è conservato e valorizzato (si pensi alla mostra su Michelangelo Antonioni o al Museo dell’Ebraismo), grazie alle sue mostre, al suo teatro, ai suoi festival di grande successo (Festival del Libro Ebraico, Buskers Festival, Festival Internazionale, Balloon Festival, Ferrara sotto le Stelle).

Perché Ferrara è una città universitaria con quasi il 50% degli studenti iscritti provenienti da altre province d’Italia e un numero crescente di studenti stranieri.

Perché alcune pratiche di sostenibilità sono state avviate fin dai primi anni ’90 e sono state riconosciute anche dalla Unione Europea. Perché è la città italiana delle biciclette e infine perché è l’unico sito Unesco del mondo a vantare un doppio riconoscimento.

Sul versante della formazione perché il Master Eco-Polis (Master Mapaus dal 2001 al 2007 e Master Megas nel 1999-2000) è uno dei più longevi master offerti dall’università italiana, è stato uno dei primi master italiani ad occuparsi di sostenibilità e ad averlo fatto a livello internazionale. 
Infine, perché, a partire dal 2013, grazie ai risultati del Progetto "Città della Cultura/Cultura della Città", realizzato nel 2012, il Master Eco-Polis 2013 inizia ad occuparsi stabilmente dei temi della creatività urbana e degli eventi culturali temporanei come forma di rigenerazione urbana, di coinvolgimento della cittadinanza e di promozione di iniziative ed imprese creative.